BUON COMPLEANNO PAPA’!
In attesa di rivederci (presto), te la ricordi questa foto, in quel ristorantino in costiera?
Tanti auguri!!
E non e’ tutto.
E’ glorioso anche per un altro motivo.
All’alba dello stesso giorno di un anno fa, atterrammo.
Insieme alle nostre valigie contenenti tanti piccoli pezzi di italia, qualche immancabile leccornia per la sopravvivenza dei primi giorni, tanta euforia (e tanto sonno) e tanti progetti e dubbi, mettemmo piede in territorio africano.
L’impatto fu assurdo e difficilmente lo dimenticheremo, cosi’ come e’ difficilmente descrivibile a parole: traffico indiavolato alle 6 del mattino, gente che sbuca da ogni dove, sole caldo, troppo caldo per i nostri vestiti ancora invernali e cielo incredibilmente azzurro. La prima visione delle famose township, viste solo nei documentari e pullmini strombazzanti stracarichi di gente che corrono all’impazzata.
Tutti gia’ attivi alle 6 del mattino! Incredibile per i nostri orari europei (e continua a parerci incredibile!!).
E poi, quel sole impetuoso a illuminare una poverta’ infinita: un impatto troppo ricco di contraddizioni da poterlo cogliere tutto e subito.
Ed ora eccoci qua, a tirare le somme, in uno strano...capodanno un po’ fuori stagione (in tutti i sensi).
Siamo contenti, entusiasti.
Ci sentiamo arricchiti di tutto: di inglese, di afrikaans, di persone, di diversita’, di natura, di paesaggi, di spezie, di malinconie, di rand, di amicizie, di foto, di film, di muizenberg, di djembe, di cactus, di baobab e di acacie, di babbuini che rubano mele, di tristezze, di deserti e di oceani, di viaggi e di riposo, di jazz, di passeggiate in riva al mare, di birrette ammirando i voli dei gabbiani, di pap, di vento micidiale, di voglia di parlare italiano, di manghi freschi, di vini iperalcolici, di telefonate intercontinentali, del traffico alle 6 del mattino, di sole, di bobotie, di indigestioni, di felicita’ immense, di samoosas, di amigdale e rocce rubate, di successi lavorativi, di zuma e le sue mogli, di poverta’, di township, di surf, di quelli che sbagliano numero, di antilopi e leoni, di contraddizioni, di giraffe, di elefanti, di corse sulla spiaggia, di mail and guardian, di italiani all’estero, di storie e di storia, di protea, di incazzature e maledizioni, di progetti per il futuro, di ville sfavillanti, di operai inoperosi, di burocrazia, di kruger, di karoo, di namibia, di acque minerali, di cannella, di voglia di continuare a viaggiare, di famiglia lontana...
Tutto e’ rientrato piano nella norma, in quella routine propria di qualsiasi vita normale vissuta in qualsiasi parte piu’ o meno normale del mondo, ma con una consapevolezza di fondo che stiamo vivendo qualcosa di unico.