Mi viene da pensare che se fossi nata in Africa...che infanzia avrei avuto!
Mi immagino, io infinitesima, a parlare con un aloe gigantesco o ad accarezzare le fronde di un’acacia o ad abbracciare un eucalipto gigante (cosa che in verita’ ho fatto anche di recente).
Gli alberi qui sono dei personaggi, forse – parafrasando le moraviane passeggiate africane – i veri grandi protagonisti di questa terra, piu’ degli stessi ( e piu’ famosi ) big five.
Sembra che non siano mai stati piccoli, che siano nati gia’ secolari.
Non si trovano infatti “alberelli giovani”.
Alcuni si sono fatti –per lo meno! - piegare dal vento, altri niente..stanno li altezzosi, sembrano sfidare il sole e il vento e non li scalfisce neanche la mancanza di acqua.
Ne abbiamo ritrovati in posto assurdi: quando ti aspetti che non ci sia alcuna vita (visibile), eccoli li spuntare solitari ed enormi che ti chiedi com’e’ possibile e che “ruolo” possano mai avere in mezzo ad un nulla desertico.
Adesso, attendo con ansia il momento in cui vedro’ finalmente anche io un baobab. Visti i suoi simili, deve essere qualcosa di straordinario..e per di piu’ e’ un albero che ha messo radici (qua ci sta proprio bene!) nella mia fantasia da quando ho letto la prima volta Il Piccolo Principe. E leggendo adesso racconti di viaggiatori, pare sia un compagno inseparabile nell’Africa quella vera, quella “nera”, onnipresente lungo i tragitti piu’ impensabili.
Vi mostro qui qualche immagine di alberi trovati girovagando...
...cape of good hope
cape of good hope
2 commenti:
non vedo l'ora di rivederti!!! ma è sicuro che tornate a luglio?!
sicuro sicuro
niente e nessuno ci fermera'!
ti scrivo presto.
bacione
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