Cara amica mia,
Mi chiedi come vanno le cose in questa “sperduta” Grenoble (come la chiami tu!) dopo l’esperienza sudafricana.
Mi rendo conto, grazie alla tua domanda, di non essermi mai soffermata molto a pensare al Sudafrica, dopo il nostro ritorno in Europa: ci sono state talmente tante cose da fare per reintegrarsi che i pensieri, i viaggi, le felicita’, le avventure vissute con tanta pienezza dall’altra parte del mondo, sono svanite.
Non del tutto, certo.
Ma mi sembra di avere fatto un sogno, molto lungo e intenso e che tutto quello vissuto cosi’ lontano da qui sia successo solo in una dimensione onirica, non nella realta’ (per fortuna, ci sono le migliaia di foto scattate altrimenti mi prenderei per pazza da sola..).
Credo che questo sia successo soprattutto per la differenza culturale e ambientale dei due mondi. E poi, come ho detto, la necessita’ di reintegrarsi nel piu’ breve tempo possibile – ricomincia la trafila di conto bancario, assistenza sanitaria, capisci come funziona, ricomincia a lavorare, etc - ha fatto il suo gioco.
Non sto qui ad elencarti le differenze ambientali e paesaggistiche, perche’ hai avuto la fortuna di venire a Cape Town per un po’ e toccarle con mano e vederle coi tuoi occhi.
Invece, che posso dirti di Grenoble?
Piu’ la vivo (piu’ imparo il francese – arma assolutamente necessaria..), piu’ mi piace. E’ molto diversa dalla tua Milano, ma solo per grandezza e numero di abitanti (direttamente proporzionale al numero di cose fare...). Pero’ dai, comincio a scoprire tante piccole realta’ (centri sociali, localini, piazzette, vicoli caratteristici, etc..) che la rendono molto carina e a misura d’uomo. E poi si gira in bici o con i mezzi pubblici efficientissimi: qualsiasi luogo e’ a 5-10 minuti di distanza, non importa dove ti trovi e a che ora, il che ti fa passare la giornata in modo molto piu’ relaxed..
Quindi direi che ha un po’ quello che mi era mancato in Sudafrica.
O forse e’ solo che ... in ogni paese/citta’/continente dove si capita, si deve fare i conti con quello che si ha a disposizione e tirarne fuori il meglio (nei migliori dei casi). Quindi credo che cio’ che mi faccia parlare adesso sia solo una inquantificabile dose di facilita’ di adattamento che ho (o che penso di avere, o che dovrei avere).
Pero’ e’ vero che questi francesi sono molto simili agli italiani e cio’ rende la mia vita qui mille volte piu’ semplice, rispetto al Sudafrica. Non parlo francese, lo parlicchio, ma a quanto pare e’ sufficiente per capirsi, comunicare e farsi pure una risata ogni tanto..quindi, almeno per Grenoble, sfato il mito del francese con la puzza sotto al naso, che non ti risponde se non parli francese perfetto (poi ti faro’ sapere di Parigi, che pare sia molto diversa..).
Certo, il panettiere vicino casa ancora mi sfotte quando combatto con quell’impronuncibile suono nasale (une) che sta davanti a quel famoso nome di pane francese (baguette). Insieme diventa iuuun baghett (col naso tappato), silvuple’...lui fa finta di non capire e ride (cambiare panettiere so che non basterebbe).
Ma oltre a questo direi che sono innocui.
Tutto il resto te lo puoi immaginare. La giornata tipo e’ molto europea/italiana, senza marcate differenze.
Si lavora, si esce, si fa sport (a Grenoble, se non fanno sport muoiono!), si va al cinema, a teatro, concerti etc.. Adesso poi che le strade si sono scongelate, dopo l’inverno, e la gente comincia a uscire dal letargo, la citta’ si anima ancora di piu’: appena c’e’ un raggio di sole, li vedi uscire dalle tane come tante piccole formichine, alla ricerca del calore (e dell’alcool..).
Vivere qui, insomma, non e’ male. La burocrazia c’e’, ma sono arrivata alla conclusione che da nessuna parte si e’ salvi da scartoffie e documenti, quindi me la sono messa da parte ormai.
Pero’ quando entri nel sistema ( e cioe’ paghi le tasse! ) sei agevolato su tante cose, prima fra tutte l’assistenza sanitaria – servizio veramente efficiente e lodevole, nulla a che vedere col sistema italiano, mi dispiace dirlo.
L’unica cosa e’ il metano..
Abbiamo di recente acquistato una fantastica auto a metano. Qui a Grenoble – come in tutta la Francia – devi richiedere una tessera (il mitico badge) per fare rifornimento e quella stenta ad arrivare (per problemi tecnici).
Insomma mia cara, paese che vai, badge che (non-)trovi..
Ti aspetto!
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2 commenti:
Cara amica mia, non immagini che emozione trovarmi in questo tuo angolo che mi fa sempre sognare. Leggendo questo post mi è venuta in mente una riflessione fatta insieme una sera davanti a una pasta, nella casetta dove vivevo laggiù… su come sia difficile assaporare un’esperienza tanto speciale mentre la si vive, anche se poi la si ricorderà a vita come un sogno meraviglioso… come mentre nelle cose ci sei dentro ti sembra sempre tutto troppo e se ci sei fuori non puoi proprio capire.
Quanto è faticoso imparare a vivere veramente ogni colore e profumo e emozione nuovi… Viviamo troppo spesso nell’attesa.
Se penso a quanti ricordi spettacolari mi sono rimasti di un’esperienza così magica a me che ne ho avuto un breve assaggio, immagino quanto grande sia quel tesoro che hai trovato e vissuto tu in quello spicchio di vita, due anni pieni… tutte le cose che descrivi nel tuo mitico post di addio al Sud Africa e molto altro l'hai lì dentro in quel tuo cuoricino splendido e da lì non si schioderà mai. Però non lo vedi soltanto tu, lo vedono anche tutti quelli che ti guardano intorno, perché la tua esperienza super non può non brillare nei tuoi occhietti vispi.
E’ come una di quelle spiagge fuori dal mondo che mi hai fatto vedere laggiù: ricordi tanto intensi che fanno male, tanto diversi che non sembrano reale, eppure così rivoluzionari da cambiare tutto dentro e fuori di te. Mitica!!!! Ti abbraccio fortissimo. Grazie. Maila PS: Grenoble, a prestooooo
belle mieeeee!!!!che bello leggervi!!!un bacio a tutte e due:)))scrivo presto, promesso!francesca
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