Per iniziare questo breve excursus su come si muovono i Sudafricani e in particolare i Capetownians, posso dire che qui i concetti di car sharing e car pooling sono molto messi in pratica e al confronto noi Europei siamo dei pivellini.
I Sudafricani infatti amano viaggiare su pick-up (detti localmente bakkies) in non meno di 7-8 persone: e non e’ che qui i pick-up sono piu’ grandi o piu’ comodi, e’ proprio che i locali amano salire sul retro scoperto di questi furgoncini in gruppi numerosi, si sistemano nelle posizioni piu’ impensabili e fanno viaggi lunghi anche sotto la pioggia o con il vento. Loro si che riducono i mezzi di trasporto in circolazione...!
Inoltre, su questi bakkies, e’ possibile vedere interi traslochi fatti un po’... alla sudafricana appunto: in un unico viaggio, hanno l’abilita’ di trasportare case intere. Per rendere l’idea, girovagando su internet, ho trovato l’esplicativa immagine riportata qui sotto e in piu’ ne aggiungo una che ho scattato sulla high-way che, vi posso assicurare, non sono frutto di alcun fotoshop: quando va bene, si trovano solo oggetti messi li un po’ alla io speriamo che me la cavo, tante altre volte e’ possibile riconoscere, tra un letto e un como’, anche delle sfortunate sagome umane che reggono a denti stretti un divano o una libreria, pregando che l’autista non prenda buche troppo profonde.
Ironia a parte, e’ ovvio che tanta gente si ritrova costretta ad usare i bakkies a causa di una poverta’ purtroppo molto diffusa: chi ha la macchina la mette a disposizione e insieme si raggiunge il posto di lavoro o anche il luogo di ritrovo per trascorrere insieme la domenica. Cio’ non toglie che a vederli sono veramente caratteristici e colorati e ci fanno spesso scappare commentini e sorrisi..
I bakkies sono comunissimi in citta’ ma soprattutto tra chi vive nelle farms, anzi sono l’unico mezzo di spostamento per chi ha una fattoria in campagna o chi vive in quelle cittadine un po’ lontane dai grandi centri abitati (come del resto accade anche da noi) e dalle strade asfaltate.
Altro mezzo abbastanza diffuso e simpatico, non solo in Sudafrica ma in tutta l’Africa, e’ il minibus: pullmino, personalizzato con ogni sorta di adesivo, scritta e pelle di leopardo sul volante, da 10 posti nominali affollato anche da 20 persone; ed e’ documentato che una volta, su uno di questi, ha trovato posto pure una capra!E’ comodo perche’ l’intera rete urbana (chiamiamola cosi’) risulta coperta e puoi andare ovunque, velocemente e in buona compagnia. E in modo molto molto economico.
Sono anche divertenti: passano strombazzando ovunque per la citta’ acchiappando letteralmente al volo i passeggeri a bordo strada. Funziona che una volta saliti su, si mettono in mano alla scimmietta – ovvero l’aiuto autista/urlatore - 5 rands (circa 50 cents) e gli si dice dove si vuole scendere. Curiosita’: abbiamo scoperto che l’urlatore, in Kenya, e’ chiamato mannaggia (un napoletano riderebbe per ore...!).
Non bisogna farsi prendere dalle solite fisse europee o sudafricane-bianche che incitano con orrore a non prendere mai un minibus: se mai vi troverete da queste parti, a mio avviso e’ un’esperienza altamente consigliata per avere un’idea di chi siano questi sudafricani ma soprattutto (scopo primario!) per raggiungere velocemente la parte opposta della citta’.
Sono comodi e’ vero, anche se a volte si rischia di percorrere un bel po’ di chilometri stretti tra una persona e una valigia e quando va male male con una capra sulle ginocchia, ma insomma anche sul 39 che porta a Basovizza ho visto scene del genere al mattino presto...
Lasciando pero’ perdere il lato folkloristico per un momento: la cosa assai negativa e’ che la presenza di tutti questi minibus e della corrispondente categoria di autisti di minibus ha creato una sorta di mafia piuttosto radicata che si oppone alla creazione di linee di autobus urbani veri e propri e di metropolitane, che ad una citta’ con un territorio cosi’ esteso e con 3 milioni e mezzo di abitanti come Cape Town, farebbe veramente comodo.
Passiamo ai treni.
Non abbiamo ancora testato quelli a lunga percorrenza, che uniscono le maggiori citta’, ma ci sono e sono anche economici. Bisogna dire, se non si fosse gia’ capito, che le distanze in questo Paese sono enormi e nulla hanno in comune con la nostra Europa sovraffollata: i grandi centri urbani sono pochi e intervallati da intere catene montuose e deserti. Per fare un esempio, Cape Town e Johannesburg distano circa 2000km e nel mezzo solo sparute farms e montagne e distese di nulla, qualche villaggetto e poi di nuovo montagne, deserti, foreste..reso l’idea? Quindi, per chi puo’ permetterselo, l’aereo resta il mezzo piu’ veloce per spostarsi da una citta’ all’altra, a meno che non si abbia una macchina affidabile e tanto tempo libero a disposizione.
Invece, i treni cittadini (le metropolitane insomma, ma non ce ne sono di sotterranee) li abbiamo provati ben bene: a Cape Town funzionano abbastanza e – a parte pochi casi disperati – sono in orario, se non fosse che non vengono sfruttati dai bianchi, i soliti bianchi, perche’ – ebbene si - hanno paura! Li abbiamo presi spesso e conosciamo gente che li prende tutti i giorni e arriva “incredibilmente” sempre sano e salvo al lavoro..non sappiamo dunque – o piuttosto non possiamo comprendere – cosa sia questa diffusa paura di essere derubato, violentato etc etc sui treni locali. La cosa piu’ – diciamo – divertente e’ che tutti i treni sono divisi in prima e terza classe (si, si manca la seconda) e ovviamente la terza e’ destinata ai coloured e ai neri, mentre la prima a quei pochissimi bianchi coraggiosi che decidono di spendere di piu’ per, infine, auto-ghettizzarsi.
Quando prendiamo il treno generalmente compriamo un biglietto di terza classe: primo, essendo molto piu’ affollata ci sono ben poche possibilita’ di essere derubati o altro ammesso che debba proprio succedere, secondo e’ molto piu’ divertente per la grande varieta’ e il gran numero di persone che salgono e scendono, ognuno intento a raccontare a suo modo una storia...
Giusto per concludere la lista, esistono anche numerosi autobus extraurbani ovviamente, che ti portano fin nei Paesi confinanti e oltre.
La cara bicicletta e’ ben poco sfruttata, noi stessi non ne possediamo una: le distanze da un punto all’altro della citta’ sono molto grandi, un po’ come accade da noi le piste ciclabili sono ancora pochissime e i poveri ciclisti ben poco rispettati. Anche se non mancano parchi, riserve naturali e interi quartieri meravigliosi e verdissimi nella citta’ stessa e luoghi tranquilli dove farsi una pedalata..
Insomma..i trasporti in Sudafrica non sono ancora molto green, la strada da fare per una sensibilizzazione generale al problema dell’inquinamento da gas di scarico e’ lunga, perche’ deve superare delle barriere sociali che sembrano piuttosto dure da sdradicare e perche’ e’ tangibile la necessita’ di risolvere problemi di ben piu’ grave natura prima. Inoltre, se si pensa che deve essere ancora raggiunta quella fase di benessere economico diffuso in cui piu’ o meno tutti possono permettersi un’utilitaria o un mezzo di trasporto proprio (lasciando i bakkies in garage), credo che il problema sara’ ancora maggiore negli anni a venire.
Le nuove generazioni di Sudafricani pero’ hanno decisamente una marcia in piu’ e mi fanno ben sperare: viaggiano molto per il mondo, sono informati, molti di loro amano profondamente la natura perche’ hanno avuto la fortuna di viverci a strettissimo contatto e dunque forse questo dara’ una mano per uno sviluppo piu’ green per tutti.

2 commenti:
Mi sto organizzando x andare in sudafrica per i mondiali, ho trovato molte informazioni sul sito
www haisentitoche.com
magari può essere utile anche a voi
grazie per il consiglio.
qui sono tutti matti per i mondiali!!credo proprio che ti divertirai.
good luck!
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